Bionda testa forestiera

"L’isola di Arturo "  Elsa Morante

 La Bellezza
Lui avanzava risoluto, come una vela nel vento, con la sua bionda testa forestiera. […]La prima ragione della sua supremazia su tutti gli altri stava nella sua differenza, che era il suo più bel mistero. . Egli era diverso da tutti gli uomini di Procida, come dire da tutta la gente che io conoscevo al mondo,  e anche (o amarezza), da me. Anzitutto, egli primeggiava fra gli isolani per la sua statura, (ma questa sua altezza si rivelava solo al paragone, vedendo lui vicino ad altri. Quando stava solo, isolato, appariva quasi piccolo, tanto le sue proporzioni erano graziose).   Oltre alla statura, poi,  lo distinguevano dagli altri  i suoi colori:  era chiaro come le perle. E io  vedevo in ciò quasi il segno di una stirpe non terrestre: come s’egli fosse fratello del sole e della luna. I suoi capelli, morbidi e lisci, erano di un colore biondo opaco, che si accendeva, a certe luci,  di riflessi preziosi; e sulla nuca, dov’erano più corti,  quasi rasi, erano proprio d’oro.. Infine,  i suoi occhi, erano di un turchino-violaceo, che somigliava al colore di certi specchi di mare intorbidati dalle nuvole.

Assunta
[…] Ecco, dunque, a che s’era ridotta la mia vita: che mio padre mi respingeva, la mia matrigna mi teneva lontano peggio di un serpente. Qualsiasi cosa, ad ogni modo, è più augurabile che far pietà: e io non facevo pietà a nessuno. La sera, tornavo a casa con arie di mistero e di ribalderia, come se avessi trascorso la giornata a dirigere bande di rapinatori, navi pirate. In certi momenti, mi sarebbe piaciuto d’essere un vero mostro di bruttezza: per esempio, mi raffiguravo sotto forma di un albino, con zanne al posto dei denti, e un occhio celato da una benda nera.
A questo modo, col solo mostrarmi, avrei fatto inorridire tutti di spavento. […]



Per saperne di più:
copertina libro: L'isola di Arturo di Elsa Morante.  Elsa Morante