Mamma, perchè sono così?
In merito a questa sollecitazione, posso fare alcune considerazioni generali, specificando però che le singole situazioni dovrebbero essere valutate caso per caso .
Se un bambino chiede esplicitamente oppure fa alcuni riferimenti indiretti alla propria condizione di albinismo, ci sta dimostrando in modo inequivocabile che quello è esattamente il tempo per parlargliene.
Ciò, in verità, vale anche quando qualcuno non albino, chiede o sottintende qualcosa rispetto ad un'altra persona albina, ad esempio compagno di giochi o di classe.
Le caratteristiche personali del bambino e il tipo di relazione che vi è tra lui e la persona adulta in questione, devono determinare un approccio assolutamente personalizzato. Quindi non esiste una ricetta su come farlo, ottimale per tutti. In ogni caso non è mai utile negare la diversità, specie se visibile, di alcune caratteristiche fisiche connesse all'albinismo. Non è utile connotare i segni dell’albinismo con false notizie colpevolizzanti né ipervalutanti rispetto alle persone albine. Il bambino deve semplicemente imparare che esistono nel mondo persone, animali e anche fiori con caratteristiche come la sua, che questo significa aver bisogno di proteggersi da alcune condizioni di soleggiamento e che questo può determinare una maggiore difficoltà a vedere o ad accorgersi di alcune cose.
Il bambino, in relazione alla sua età e maturità emotiva, deve, con il tempo, essere educato ad aspettarsi che, per alcune persone non abituate e non informate, i suoi “ colori” possono sembrare strani. In questo modo lo proteggeremo da possibili reazioni disorientate da parte di altre persone, in varie circostanze. Al bambino deve assolutamente essere consentito conoscere altre persone come lui, nel dialogo gli si deve dare il tempo di comprendere e reagire a ciò che gli viene detto, e la possibilità di riparlarne qualora egli voglia riprendere l'argomento. Si deve sempre tenere presente che la comprensione da parte del bambino di questo tipo di condizione non è un evento singolo, ma un processo che si snoda per successive approssimazioni.
Teniamoci quindi pronti a considerare qualsiasi reazione del bambino come provvisoria rispetto alla sua crescita.