Albinismo in Africa: Testimoniare, Conoscere, Far conoscere




Albinismo Africa: <<Informare per sensibilizzare>>

 
In Africa, l'albinismo non è riconosciuto né come condizione genetica né come malattia, ma come frutto dì un DIO MALE o di un DIO BENE, per cui come MALE o BENE viene trattato fin dalla nascita tale frutto. Non è raro ma altamente diffuso. Destina chi ne "soffre" a condurre una vita di emarginazione e notevole disagio psicologico. Non viene affrontato dai governi. Non esiste se non in chi ne porta il segno: l'apparenza pallida, la pelle distrutta dal sole, gli occhi che vedono poco.
Le Associazioni, nate in tutta l’Africa, allo scopo di far sentire il problema, di affrontarlo alla radice e di difendere il diritto ad una vita dignitosa, fanno fatica ad offrire aiuto, perché prive o quasi di fondi.
Il problema albinismo in Africa è rilevante, nella quantità di persone affette, nella qualità di affrontare ed arginare il dramma, nelle conoscenze basilari della condizione in sé.


Albinismo in Africa: Cosa dicono di noi

Noi abbiamo la pelle bianca, quelli intorno a noi hanno la pelle nera.
Non sappiamo il perché. Né noi, né loro. Nessuno ci dice il perché.
La fantasia popolare corre di regione in regione, di villaggio in villaggio, di voce in voce, alla ricerca di un perché. Così le leggende intorno a noi si sprecano, diversificandosi nello spazio e nel tempo, ne nascono di nuove ispirate dai deliri degli stregoni, dai settori economici in crisi e dai mali contemporanei.
Diverse, contraddittorie, assurde, ci calano in vesti angeliche o diaboliche, ci fanno elargire fortuna o sfortuna, ricchezza o povertà, miracoli o disgrazie, bene o male, a seconda della convenienza, o cos’altro, non si sa.

Una pesca abbondante è assicurata dalla tessitura di capelli albini nella rete da pesca o dalla presenza di un albino sul peschereccio, presenza che, talvolta, preserva anche dai guai di un mare in burrasca perché un albino non affonda: può usarsi, all’occorrenza, come una sicura scialuppa di salvataggio. Solo questa la motivazione alla compagnia di un albino a bordo,  altrove scacciato e deriso, non compagno né di giochi, né di studio, né di lavoro.

Le  parti del corpo di un albino si trovano a caro prezzo sulle bancarelle di mercati clandestini, perché, indossate come amuleti, portano fortuna, ricchezza, salute. Costituiscono ingrediente necessario per le  pozioni accuratamente preparate e “sapientemente” vendute dagli stregoni. Questo spiega le uccisioni, i rapimenti, le amputazioni, le decapitazioni.

Gli albini hanno poteri magici grazie ai quali possono curare le malattie, quelle degli altri, non la loro,  devastante nel corpo e nell’anima.

Il rapporto sessuale con una donna albina cura l’AIDS. Le donne albine vengono stuprate e contagiate dal virus. Inevitabilmente, un altro male si diffonde.

Sputare su un albino fa sì che la stessa condizione non si presenti nella propria famiglia. Sputare dunque per allontanare la disgrazia.

La madre di un bimbo albino è stata sputata da un albino durante la gravidanza. L’albino perpetua dunque la discendenza dei suoi simili attraverso il solo atto di sputare.

Lo sputo che allontana la disgrazia, lo sputo che porta la disgrazia. La differenza è solo in chi sputa.

Un albino manca dello strato superiore della pelle. Quello che gli dà il colore nero?

Un albino e sua madre sono posseduti dagli spiriti del male. Vanno allontanati dal villaggio, dalla vita comune.

Il diavolo porta via il bimbo sano e lo sostituisce con un bimbo albino. Uno strano scherzo del male.

L’albinismo è molto contagioso e si trasmette anche solo toccandosi. Meglio quindi stare lontani dagli albini: per strada, a scuola, sugli autobus, nei luoghi di lavoro.

Gli albini sono abitati dai fantasmi dei colonizzatori europei. Ecco perché sono bianchi.

La madre di un albino ha avuto un rapporto sessuale con un uomo bianco. Non può che essere ripudiata dal marito e dal villaggio, a meno che non riesca a disfarsi del neonato, abbandonandolo, o uccidendolo e seppellendolo in un anonimo dove.

L’albino ha bassa capacità intellettiva. A scuola non segue la maestra quando scrive alla lavagna, si distrae, sembra assente. La maestra non sa che è sufficiente farlo sedere a poca distanza dalla lavagna. Non vede bene, ma è in grado di comprendere, ragionare, pensare. La maestra non lo sa,  neppure il bimbo albino lo sa.

Altre voci, altre dicerie si susseguono, si moltiplicano, si tramandano. Non c’è ragione che tenga.


Intanto noi viviamo la nostra vita, appesantiti da sensi di colpa e di angoscia su chi e cosa siamo per noi e per la nostra famiglia, su  quanto possiamo essere di pericolo alla nostra comunità.
Il nostro marcato e diverso aspetto esteriore, rispetto ai membri della famiglia e della comunità nera, comporta in noi seri problemi di accettazione e di integrazione sociale.  Soffriamo emotivamente e fisicamente per le neoplasie dermatologiche e l’ipovisione. Siamo cacciati per le preziose parti del nostro corpo, costretti a vivere in solitudine, rinchiusi in casa, o  lontani dalle nostre case.
Una vita di solitudine, di tristezza interiore e di emarginazione, senza che ci sia un comprensibile perché.
Quando avrà fine tutto questo.


Albinismo in Africa: Cosa fare?

Poche cose:

• Campagna di informazione: che cos’è l'albinismo, quali problemi comporta alla pelle e agli occhi, come si trasmette.
• Educare a come proteggere la pelle dal sole.
• Fornire creme solari protettive.
• Fornire cappelli a tesa larga, sciarpe, foulards, guanti, abbigliamento opaco, vestiti lunghi, camicie e maglie a maniche lunghe, calze lunghe.
• Assicurare controlli dermatologici periodici.
• Educare a come proteggere gli occhi dal sole e a come affrontare il problema dell’ipovisione.
• Visite oculistiche, occhiali da vista, lenti di ingrandimento, occhiali da sole.
• Garantire l’istruzione.
• Assicurare loro un lavoro in un ambiente chiuso, o comunque non esposto al sole.
• Campagna di sensibilizzazione per sfatare i miti.
• Maggiore protezione dai delinquenti.
• Una giustizia più rapida e severa contro gli uccisori delle persone albine..

Albinismo in Africa: Poche cose che fanno la differenza
Albinismo in Africa: Antonio, Maddy e Mary

GRAZIE!
Antonio, Maddy e Mary
La redazione “Albinismo News” e “Il Bianco e il Nero: la Differenza”