Dal Kenya, Anthony Kimathi (Albinism KU Chapter)

 

Mi chiamo Anthony.

Sono Kenyota, laureando alla Jomo Kenyatta University.

Sono albino.

 

Qui, all’Università,  noi albini abbiamo formato un gruppo, “Albinism KU Chapter”, che  si è posto come obiettivo l’educazione e la salute degli albini in Kenya .

Altro obiettivo del gruppo, non meno importante, è informare la gente comune su che cos’ è l’albinismo, quali sono le potenzialità degli albini, quali i punti deboli, come la società possa fornire loro un aiuto. La questione dell’educazione pubblica si è resa necessaria in seguito all’ uccisione degli albini in Tanzania. Questo comportamento inumano sta diventando una minaccia per gli albini africani, perché si sta diffondendo a vista d’occhio.

 

La maggior parte degli albini Africani viene da backgrounds molto poveri, come è testimoniato da noi, qui, all’Università Kenyatta, e dagli albini presenti nella maggior parte degli altri istituti educativi (soprattutto quelli per ciechi, dove è educata la maggior parte degli albini, a causa della loro scarsa visione).

 

L’accesso alle cure preventive rappresenta per gli albini un grande problema, a causa della mancanza di fondi. Per esempio, ci viene consigliato di fare frequenti check up alla pelle per un’ eventuale diagnosi precoce, dato che il cancro alla pelle uccide la maggior parte degli albini in Africa. Ma,  solo pochi di noi possono permetterseli, per cui si opta per l’uso di creme solari per prevenire le scottature. D’altro canto anche le creme sono costose: una bottiglia di crema solare protettiva con fattore di protezione 35 costa 1,500 KES. La maggior parte dei genitori non è in grado di affrontare tale spesa. Ci sono, al momento, donatori che ci forniscono creme, attraverso la Società degli albini in Kenya.

 

La maggior parte degli albini usa occhiali da sole che non sono così efficaci come quelli prescritti dai medici, perché praticamente privi di effetto schermante. Un donatore si è offerto di fornire occhiali gratuitamente, ma c’è il problema che questi  non arrivano agli albini che vivono nelle zone rurali.

 

Alcuni albini riescono a portare a termine gli studi e a trovare anche un lavoro. Ma la maggior parte resta indietro, sempre per mancanza di fondi.

La maggior parte degli albini frequenta scuole per ciechi . Questo tipo di scuola, per quanto cerchi di dare un’educazione di qualità, manca di attrezzature idonee per  gli studenti ipovedenti, come testi scritti con caratteri grandi, etc., a causa del sostegno molto limitato da parte dei genitori e, soprattutto, del governo.

 

Il Governo Keniota fornisce scarsi aiuti alle persone disabili. Infatti non ha ancora dato il via all’applicazione della legge sulla disabilità, approvata dal parlamento circa 4 anni fa. Noi albini, in quanto ipovedenti, dovremmo beneficiare  di questa legge. Ma , fino ad oggi, il governo sta facendo così poco sia per gli albini che per i disabili in generale.

 

Stiamo valutando come raggiungere gli albini in Kenya e in tutta l’Africa. E anche la gente comune, che non sa “chi è” un albino, affinché sappia!

Finché la gente non sa,

i genitori continueranno ad uccidere o a picchiare i loro bimbi albini, pensando che tale condizione sia segno di una maledizione,
le persone continueranno a scappare dagli albini temendo che possano anch’esse diventare bianche,

gli stregoni continueranno ad uccidere gli albini con la pretesa di preparare pozioni in grado di arricchire,

i datori di lavoro continueranno ad aver timore di assumere albini,
e… molto altro ancora!

 

Essere un albino in Africa significa avere una vita non facile!

 

La rete…per noi…una finestra sul mondo..

Vedere il nostro sogno divenire realtà

FOR US, THE SKIN IS THE LIMIT!     

Anthony Kimathi
(traduzione a cura di ro.pe.)